Ciclo dell'ETA' DELL'ORO

Idea: 4/5 Trama: 2/5 Stile: 3/5

Autore: John C. Wright
Anno: 2002-2003
Genere: FS PostUmana
Edizione: Editrice Nord – Biblioteca Cosmo nn. 17, 20, 24

 

Volumi in Ordine Cronologico Interno:

L'ETA' DELL'ORO
Titolo Originale: THE GOLDEN AGE
Anno: 2002

PHOENIX
Titolo Originale: THE PHOENIX EXULTANT
Anno: 2002

LA LUCE DEL MILLENNIO
Titolo Originale: THE GOLDEN TRANSCENDENCE
Anno: 2003

 

Commento:
Il primo libro della trilogia immerge immediatamente nel mondo dell’Ecumene Dorato: siamo sul pianeta Terra (quindi vincolati ancora ad un modello geocentrico/antropocentrico), che è ancora l’unica sede principale della specie umana, in un futuro lontanissimo in cui migliaia di anni di continuo progresso economico, sociale e scientifico hanno reso perfetta la società (una nuova “età dell’oro” utopica e leggendaria). Prolungamento indefinito della vita, pace e tranquillità in un mondo senza più crimini, guerre e schiavitù dal lavoro, ove tutte le menti (con peculiarità diverse a seconda della neuroforma di appartenenza) sono immerse in una sorta di spazio-sogno ipertecnologico. Una mutazione antropologica davvero radicale e profonda, tanto che l’essere umano odierno è superato e dimenticato.
Le descrizioni e i primi passi dell’avventura di Phaeton sono tratteggiati da Wright in modo abile e avvolgono il lettore da quel senso del meraviglioso fondamentale per la migliore narrativa fantastica. Man mano che ci si inoltra nella lettura del primo romanzo, si è coinvolti tanto da questo nuovo mondo stupefacente, quanto dal climax di dubbi e riflessioni del protagonista che, smascherando piccole menzogne, subisce un vero e completo shock: le verità e i valori sui quali si basava la sua esistenza vengono sconvolti dalle fondamenta. Egli inizia ad interrogarsi su se stesso, sul mondo in cui ha sempre creduto saldamente e sui principi sostanziali sui quali si regge, iniziando a dubitare che quella società perfetta e stabile sia davvero tale. Già, tutta questa statica ed utopistica “perfezione” è veramente tale e il fine ultimo dell’uomo?
A tal proposito, mi viene in mente questa considerazione di Vasilij Rozanof:
«La vita sorge da "equilibri instabili". Se ci fosse dappertutto stabilità, non ci sarebbe vita. Ma l'instabilità è angoscia, disagio, pericolo. E di essa vive il mondo, per sempre inquieto. Di qui la scempiaggine di queste "Città del Sole", di queste "Utopie", la cui essenza è una felicità perenne. Ossia un "equilibrio stabile" definitivo. Non così si fissa il "futuro", ma si segna la morte».
Emerge, qui, una caratteristica tipica dell’intera trilogia: la componente che potremmo definire “filosofica”. Essa risulta assai apprezzabile e rivela la profonda cultura in materia dell’autore. In particolare si colgono reminescenze del migliore pensiero classico e umanistico, nonché il voler instaurare un dialogo (retorico) col lettore alla maniera socratica: i dubbi e le riflessioni di Phaeton sono un espediente narrativo per far meditare su questioni esistenziali connaturate all’uomo stesso, ma soprattutto sugli spinosi e problematici argomenti inerenti ad un futuro rapporto complementare ed inscindibile tra uomo e tecnologia avanzata, nonché a tutte le nuove frontiere scientifiche. Questa peculiarità riflessiva percorre tutti e tre i romanzi, benché non in tutti ugualmente calibrata e altrettanto riuscita.
Tanto è stimolante sotto svariati punti di vista il primo volume, quanto risultano deludenti gli altri due della trilogia.Se da subito si intuisce una certa tendenza alla prolissità, benché contenuta e sostenibile, dal secondo romanzo essa esplode.
La vicenda è sovraccaricata da lunghi pezzi che potevano essere ridotti a poche pagine, giusto per rendere in modo degno la loro funzionalità alla narrazione. Alcuni capitoli si dilungano tanto da risultare solo flemmatiche divagazioni inconcludenti.
Nel secondo romanzo, in particolare, sia la parte relativa all’esilio che quella alla moglie di Phaeton, Daphne, sono decisamente eccessive. Quest’ultima, soprattutto, è caricata di elementi addirittura stucchevoli, sdolcinati, tanto da risultare fastidiosi (tipicità di storiucce amorose e conseguenti battibecchi di basso profilo). Lo stesso protagonista, prima delineato come una sorta di eroe titanico, inizia a perdere mordente e svuotarsi di carattere ed incisività.
Anche la componente prettamente fantascientifica ne risente: se non fosse per qualche ingrediente peculiare (l’astronave, la tecnologia, ad esempio), sembrerebbe di essere precipitati in un giallo non sommamente riuscito ambientato nel futuro.
Il terzo e ultimo romanzo risolleva un po’ il tono, mai però ai livelli del primo. Troppe parti prolisse anche in questo caso; almeno ci si può dilettare con alcune descrizione affascinanti e in qualche paragrafo rituffare nel sostrato filosofico.
Si arriva sufficientemente stremati al finale, tanto che non si riesce a gustare appieno la conclusione, che, in ogni caso, non ha nulla di clamoroso e risulta piuttosto scontata.
Dell’intera trilogia, le parti migliori sono sicuramente la costruzione dello scenario generale (scenografia, società, valori, tecnologia) e le sezioni “filosofiche”, di riflessione, che nei capitoli meglio riusciti non sono affatto pesanti e forniscono spunti di riflessione notevoli e davvero interessanti. Forse se la visione dell’autore fosse stata meno antropocentrica, il loro valore sarebbe stato ancor più apprezzabile.
Peccato che il dilungarsi eccessivo e soffocante della storia e una trama che spesso risente di un qualcosa di “già sentito” e prevedibile rendano la trilogia faticosa da affrontare, quanto meno dal secondo volume in poi.
Dispiace perché una netta diminuzione delle porzioni sovrabbondanti, anche solo questo, avrebbe reso la storia maggiormente fruibile e sicuramente più accattivante.
Un giudizio generale che non oltrepassa i 3 punti su 5, grazie solo ai due aspetti positivi sopra spiegati.

Trama (attenzione spoiler!):

L'ETA' DELL'ORO: In un futuro lontanissimo, il sistema solare è diventato una società interplanetaria, governata da esseri umani immortali. Pheaton, della casata Rhadamant, sta partecipando a un grandioso party organizzato dalla sua famiglia per celebrare i mille anni della Suprema Trascendenza, quando si imbatte in due personaggi che sembrano conoscerlo. Uno di questi gli rivela che la sua memoria è stata rimossa dal cervello e archiviata in qualche remota località dell'universo, proprio da quel governo che Pheaton ha sempre ritenuto giusto e infallibile. Una rivelazione che mette in crisi tutto il suo sistema di valori e che lo spingerà ad iniziare un viaggio alla ricerca di se stesso, andando persino contro alle disposizioni del suo mondo.
Per tali insubordinazioni Phaethon viene esiliato dal potente sophotech Aurelian che, per legge, decreta che chiunque lo aiuti o gli parli venga a sua volta ostracizzato.

PHOENIX: Completamente solo per la prima volta nella sua vita, senza nemmeno l’aiuto della sofisticata tecnologia a cui era abituato, Phaeton ha un'unica speranza, raggiungere Talaimannar, il luogo ove confluiscono tutti i fuoricasta come lui. Durante il viaggio, però, qualcuno gli rivela il vero motivo della sua cacciata dalla società: impedire a ogni costo il lancio della Phoenix Exultant, la straordinaria astronave che lui stesso aveva costruito. Phaethon si convince ben presto che il complotto ai suoi danni, ma non solo, è stato ordito dall'Ecumene Silenzioso - la prima e unica colonia terrestre, fondata secoli prima su Cygnus X-1 -, che non è stato affatto inghiottito da un buco nero, come tutti sostengono, ma è ancora popolato da coloni decisi a mantenere segreta la loro esistenza e soprattutto a non essere raggiunti dalla Phoenix, l'unica astronave in grado di attraversare il vuoto interstellare fino a loro.

LA LUCE DEL MILLENNIO: La Grande Trascendenza è sempre più imminente: la solenne celebrazione che ha luogo ogni mille anni e in cui si fondono tutte le menti - umane, cibernetiche e sophotecniche di qualsiasi neuroforma. La Trascendenza giudicherà I'operato di tutti gli esseri viventi e illuminerà il futuro, tracciando le rotte della civiltà per il millennio successivo. Tuttavia, essa costituisce anche un momento di totale vulnerabilità per gli esseri che vi prendono parte e quindi per I'intero Ecumene Dorato. Il pericolo è tutt'altro che remoto: sembra infatti che proprio il misterioso Ecumene Silenzioso stia preparando un attacco mortale, come aveva già sostenuto lo stesso Phaeton, che risulta l'unico in grado di sventare la minaccia. Egli, revocato ufficialmente dalI'esilio e a cui è stata riconsegnata la Phoenix, la sua prodigiosa nave interstellare, continua nel suo viaggio alla scoperta di se stesso e del suo passato, delle verità di chi ha accanto e delle basi dell’intero Ecumene Dorato, nonché nella lotta contro il nemico.

Scheda realizzata da: NIMIEL 78