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LA BOTTE E' RIMASTA APERTA TROPPO A LUNGO E LA MEMORIA E' EVAPORATA

Idea: 5/5 Trama: 4/5 Stile: 5/5

Titolo Originale: THE WINE HAS BEEN OPEN TOO LONG AND THE MEMORY HAS GONE FLAT
Autore: Harlan Ellison
Anno: 1976
Genere: FS Metafisica / Speculativa
Edizione: Antologia Catastrofi!

Commento:
Stupendo racconto di Ellison che indaga sulla natura ultima della realtà...

Trama (attenzione spoiler!):
Nel Maelstrom, il luogo dalla miglior acustica dell’universo, si svolge il Raduno della Sonorità, cui partecipano centomila delegati, ciascuno in rappresentanza di una pianeta dell’infinita comunità interestellare di un universo morente, dominato dalla noia. Durante questo raduno, Steelen, una delle donne più vecchie dell’intero universo, esibisce il suono della morte dell’universo. L’assemblea viene rassicurata da una voce che assicura tutti sulla futura rinascita del mondo ma l’iscritto successivo cancella queste speranze. Egli infatti fa ascoltare a tutti il suono della realtà stessa, che dall’inizio dei tempi pervade l’intero universo, e questo suono dice: “Non vi sarà rinascita perché noi non siamo mai esistiti”. Tutto è stato un sogno… e la noia sparisce dal Maelstrom…

Citazione:
E fu quel suono che l’essere fece udire all’assemblea, il suono che da sempre aleggiava tra loro e che esisteva prima del tempo, che non si poteva udire benché il suo tono fosse onnipresente, ma che ora finalmente udivano perché filtrato dallo strumento che la creatura aveva fatto con le proprie mani. E lo strumento era identico al suono. Era il suono della realtà e cantava la fine al di là della fine, l’estremo e definitivo sipario calato su ogni altra possibilità di discussione, e diceva: Non vi sarà mai rinascita perché noi non siamo mai esistiti. Qualunque cosa avessero pensato di essere, qualunque arroganza avesse permesso ai loro sogni di realizzarsi, era giunta ai momenti estremi: e al di là di quei momenti era il nulla. Non spazio, non tempo, non vita, non pensiero, non dei, non resurrezione e neppure rinascita. […] Se era stato tutto un sogno, anche la felicità lo era stata. Non era facile sparire nel nulla senza aver mai provato la felicità. Ma non c’era appello.