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ESPIRAZIONE oppure RESPIRO

Idea: 5/5 Trama: 5/5 Stile: 5/5

Titolo Originale: EXHALATION
Autore: Ted Chiang
Anno: 2008
Genere: FS Metafisica / Speculativa
Edizione: Antologia Nove Inframondi; Antologia Respiro

Commento:
Fantastico racconto che rielabora e reinterpreta il concetto di “morte termica” dell’universo. La storia è ambientata in un fittizio universo contenuto all’interno di quella che sembra essere una enorme cupola in cromo contenente argo. Qui vive una specie umanoide del tutto simile a noi ma in possesso di corpi artificiali, robotici, che traggono linfa vitale dall’argo ad alta pressione emesso dal sottosuolo, col quale ricaricano giornalmente i propri polmoni. Il protagonista è uno scienziato, un anatomista che, spinto dalla notizia secondo la quale alcuni orologi sembrano misteriosamente aver “accelerato” il proprio ritmo, arriva a scoprire una tragica verità…
Eccezionale dal punto di vista dei contenuti, per il rigore scientifico e la creatività con cui è rivisitato il concetto di entropia, della trama, con un intreccio assolutamente imprevedibile nella sua evoluzione, come dello stile di narrazione.

Trama (attenzione spoiler!):
Spinto dalle notizie riguardo differenti episodi che suggeriscono come in un certo qual modo gli orologi stiano “accelerando”, il protagonista, un anatomista, esegue un esperimento senza precedenti, dissezionando e analizzando il proprio cervello.
In questa meniera egli scopre che i ricordi, come già sospettava, non sono incisi in alcuna lamina o supporto fisico ma, come invece egli era propenso a supporre, neanche in specie di interruttori. Essi sono bensì frutto di schemi con cui l’aria si muove incessantemente all’interno del cervello. E’ questo il motivo per cui anche pochi secondi di asfissia causano la cancellazione totale e permanente di ogni ricordo in una persona: una pausa nella circolazione di argon dissolve ogni schema memorizzato.
Nel corso dell’esperimento egli si rende conto così che non sono stati gli orologi a rallentare ma bensì i riflessi delle persone, a causa di un abbassamento del differenziale di pressione tra quella interna del corpo, ricavata dal grande polmone del sottosuolo, e quella celeste. La volta non è infinita, deve esistere una cupola e, per questo, la pressione atmosferica sta lentamente ma inesorabilmente salendo.
La scoperta viene rapidamente confermata da altri studi. Mentre una setta, gli Inversalisti, tentano inutilmente di trovare dei modi per invertire il processo, alcuni scienziati perfezionano meccanismi che dovrebbero consentire al cervello di funzionare più velocemente. La morte dell’universo è però inevitabile e il protagonista lascia questa testimonianza per eventuali esploratori di altri universi...

Citazione:
Come poteva essere? Non appena la domanda si formò, divenne evidente l’unica risposta possibile: il nostro cielo non doveva essere infinito in altezza. Da qualche parte al di là dei limiti della nostra vista, le pareti di cromo che circondano il nostro mondo devono curvarsi verso l’interno a formare una cupola; il nostro universo è una camera stagna e non un pozzo aperto. E l’aria si sta accumulando gradualmente all’interno della camera, finché non sarà uguale alla pressione nel serbatoio sottostante.
Per questo, all’inizio di questa incisione, ho detto che l’aria non è la fonte della vita. L’aria non può venire creata né distrutta: la quantità totale di aria nell’universo resta costante, e se fosse tutto ciò che ci serve per vivere, non moriremmo mai. Ma in realtà la fonte di vita è una differenza nella pressione dell’aria, il flusso dell’aria da spazi dov’è densa ad altri dov’è rarefatta. L’attività del nostro cervello, il movimento dei nostri corpi, l’azione di ogni macchina che abbiamo mai costruito sono determinati dal movimento dell’aria, dalla forza esercitata quando pressioni diverse cercano di equilibrarsi a vicenda. Quando nell’universo la pressione sarà ovunque la stessa, tutta l’aria sarà immobile, e inutile; un giorno saremo circondati da aria immobile e incapaci di trarne alcun beneficio.