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FIGLIO DI SANGUE

Idea: 4/5 Trama: 3/5 Stile: 4/5

Titolo Originale: BLOODCHILD
Autore: Octavia E. Butler
Anno: 1985
Genere: Xeno SF
Edizione: Antologia Millemondi Estate 1987

Commento:
In un futuro imprecisato, un gruppo di umani si è stabilito su un pianeta alieno popolato da una specie intelligente insettoide, i Tlic. Dopo lotte iniziali, si è stabilita una tregua tra le due specie grazie alla interdipendenza che li lega: da un lato la necessità umana di trovare rifugio sul pianeta, dall'altro il bisogno da parte degli alieni dei terrestri per riprodursi, utilizzando i corpi degli umani come incubatrici viventi. Gli esseri umani vivono orain una Riserva, e un essere umano per famiglia, solitamente un maschio, viene affidato ad un alieno (tutte femmine, i maschi vivono per pochissimo tempo) per l'uso riproduttivo, instaurando un rapporto molto particolare. Il protagonista della vicenda è Gan, un giovane maschio che vive l'ultimo giorno della sua infanzia, destinato a ricevere le uova del Tlic che protegge la sua famiglia... Racconto originale e ben scritto che affronta in una maniera del tutto nuova il tema della riproduzione e i sentimenti contrastanti che possono nascere; un ritratto allegorico, in fondo, della complessa relazione che lega uomo e donna.

Trama (attenzione spoiler!):
Il protagonista del racconto è un ragazzo di nome Gan, la cui famiglia ha una stretta relazione con un particolare Tlic di nome T'Gatoi, amico della madre di Gan, Lien, fin dall'infanzia. All'inizio del racconto T'Gatoi porta, com'è abituato a fare, delle uova, sterili, come cibo per Gan e i suoi fratelli e sorelle, uova che hanno un alto potere nutritivo e una sorta di effetto drogante, rilassante e allo stesso tempo eccitante, sugli esseri umani. Gan è stato adottato da T'Gatoi fin dai primi istanti dopo la sua nascita, nonostante la maggior parte degli alieni preferisca solitamente adottare umani già adolescenti.
La permanenza di T'Gatoi è interrotta dall'arrivo vicino a casa di un N'Tlic, un essere umano che cova dentro di sè i bruchi nati dalle uova di un Tlic. T'Gatoi deve aprire l'essere umano, senza poterlo narcotizzare col suo pungiglione come avrebbe potuto fare il suo Tlic, per estrarre i bruchi.
Gan assiste a tutta l'operazione per poi andare a vomitare fuori di casa. Qui ha un violento alterco con suo fratello, il quale ricorda a Gan che quello che ha visto è il suo destino e di aver assistito da piccolo ad una scena ancora più terribile: un Tlic che ha ucciso il suo N'Tlic perchè non aveva altro cibo da poter dare ai suoi piccoli se li avesse estratti dal corpo dell'umano che, straziato dal dolore, gli chiese di essere ucciso.
Gan torna in casa, pieno di dubbi e di rabbia verso gli alieni, pensando di essere sfruttato e usato come un animale; alla fine però si riconcilia con T'Gatoi, ricevendo rassicurazioni sui sentimenti che l'alieno prova nei suoi confronti e quella stessa sera riceve in grembo il primo uovo dell'alieno.