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UN MONDO DAVVERO PERDUTO

Idea: 4/5 Trama: 4/5 Stile: 4/5

Titolo Originale: THE WORLD WELL LOST
Autore: Theodore Sturgeon
Anno: 1953
Genere: FS Sociologica
Edizione: Antologia Le Grandi Storie della Fantascienza 15

Commento:
Il racconto affronta un tema tabù, soprattutto ma non solo, per la letteratura fantascientifica: l’omosessualità, in maniera sottile e ironica. Notevole l’intelligente e arguto intreccio costruito dall’autore che, soltanto alla fine, con un finale a sorpresa e commovente, permette al lettore di collegare tra loro i numerosi indizi sparsi per tutta l’opera.

Trama (attenzione spoiler!):
Due alieni dall’aspetto di uccelli umanoidi, si stabiliscono sulla Terra. I terrestri rimangono colpiti dall’affetto che continuamente si dimostrano, soprannominandoli “uccelli dell’amore”. Poco dopo arriva però un messaggio da Dirbanu, un misterioso pianeta che non ha voluto più avere contatti con i terrestri dopo che il suo ambasciatore se ne andò, disgustato senza alcun apparente motivo, dalla Terra. Gli alieni affermano che i due soggetti arrivati sul pianeta sono pericolosi criminali e ne chiedono l’immediata estradizione. Il governo terrestre accetta di riportare i due uccelli dell’amore su Dirbanu, sperando di poter riallacciare proficui accordi commerciali e diplomatici.
La custodia dei prigionieri è affidata all’equipaggio composto da Rootes e Grunty, una coppia di veterani con alle spalle decine di missioni, talmente affiatati da rifiutare qualsiasi altro compagno di viaggio. Rootes è il capitano della nave, tanto agile e snello quanto sbruffone e donnaiolo; Grunty, il sottuffuciale, è invece massiccio di corporatura ma di animo delicato e intellettuale.
L’astronave su cui sono imbarcati è dotata di un Impianto a Stasi Referente, che permette il viaggio spaziale modificando sostanzialmente il sistema inerziale in cui la nave è inserita. Come effetto collaterale lascia però incoscienti tutti i membri dell’equipaggio per un certo lasso di tempo al termine del viaggio: per Rootes si tratta di due ore circa mentre per Grunty molto meno.
Dopo la prima tratta, Grunty intuisce che i due alieni sono telepatici e hanno percepito un suo grande segreto che il marinaio si prepara a difendere ad ogni costo, uccidendoli. Per dissuaderlo, i due uccelli dell’amore preparano quattro disegni: nel primo sono ritratti Rootes, Grunty e una donna, nel secondo i medesimi sono ritratti nudi, nel terzo i due uccelli dell’amore e uno strano altro alieno, nel quarto gli stessi tre ma senza alcun indumento.
Grunty capisce dunque che i due innamorati sono in realtà dello stesso sesso (la femmina della loro specie è notevolmente diversa dal maschio, a differenza di quanto accade nell'uomo) e li lascia fuggire a bordo di una scialuppa di salvataggio. Al risveglio, Rootes è furioso ma, dopo aver visto i quattro disegni e ascoltato le spiegazioni di Grunty, asserisce che probabilmente li avrebbe uccisi lui stesso una volta saputo che fossero due “invertiti”. Rootes può capire dunque anche perché il diplomatico di Dirbanu si allontanò disgustato dalla Terra: ai suoi occhi l’umanità appariva composta soltanto da “finocchi”.
Arrivati a Dirbanu, Rootes annuncia al pianeta la morte dei due ospiti, al che gli alieni ringraziano per l’operato ma ribadiscono l’intenzione di non avere alcun rapporto con i terrestri. Al risveglio dal primo viaggio di stasi del ritorno Grunty si avvicina alla cuccetta di Rootes e, godendo quell’intimità che solo l'effetto della stasi referente gli dona, accarezza del labbra del suo amore…