LA PUBBLICITA E' L'ANIMA DELLA GUERRA (1 Parte)
Idea: 4/5 Trama: 3/5 Stile: 4/5
Titolo Originale: THE WIZARDS OF PUNG'S CORNER
Autore: Frederik Pohl
Anno: 1958
Genere: FS Sociologica
Edizione: Antologia La Pubblicità è l'Anima della Guerra
Commento:
Il racconto è ambientato negli Stati Uniti sopravvissuti ad una guerra nucleare. Lo scenario però non è il classico catastrofico post-apocalittico. Mentre alcune zone sono interdette perchè ancora pericolose per la radioattività, la nazione è sostanzialmente sopravvissuta.
Durante la guerra, tutta l'attività produttiva era stata decentralizzata e portata sotto terra, sempre più automatizzata in modo che fosse sostanzialmente impossibile per il nemico danneggiare o interferire in alcun modo con la produzione. Durante il conflitto le fabbriche si occupavano degli armamenti ma, a guerra finita, lo stesso sistema permette di sfornare tutti i prodotti necessari al tempo di pace ma la produzione è talmente alta che solo la pubblicità può aiutare a smaltirla, tenendo in piedi il sistema...
Pung's Corner è una piccola cittadina rimasta isolata dal resto del paese, neanche le trasmissioni televisive dei grandi network la raggiungono. Il Signor Coglan, inviato del Pentagono, ha un compito ben preciso: riconquistare Pung's Corner, riportandovi tutti gli annunci pubblicitari di nuovi e fantasmagorici prodotti. Ma i cittadini locali non si arrenderanno facilmente, decisi a mantenere il loro stile di vita...
Un racconto ironico e divertente su uno dei temi favoriti dell'autore ovvero le dinamiche assurde del moderno sistema economico, la sovrapproduzione e gli inganni dell'industria pubblicitaria creata per risolvere il problema.
Citazione:
[Coglan difende la pubblicità…]
“[...] Ma tutte le città furono distrutte, tutti gli edifici erano in rovina. E' stata soltanto la pubblicità che ha compiuto la ricostruzione... la pubblicità e la potenza della ricerca! Voglio ricordarle quanto disse una volta un grande uomo: 'Il nostro lavoro principale nel campo delle ricerche é quello di mantenere il cliente in un perenne stato di ragionevole insoddisfazione'".