SALPA! SALPA!
Idea: 5/5 Trama: 3/5 Stile: 4/5
Titolo Originale: SAIL ON! SAIL ON!
Autore: Philip J. Farmer
Anno: 1952
Genere: Ucronia
Edizione: Antologia Le Grandi Storie della Fantascienza 14
Commento:
Intrigante racconto ucronico ambientato a bordo della spedizione di Colombo nel 1492 ma in una Terra molto, molto diversa: Bacone è stato fatto Santo dalla Chiesa Cattolica, si è dimostrato che pesi diversi cadono a velocità diverse, la comunicazione via radio esiste già ma soprattutto… Lasciamo un po' di suspence.... L’opera contiene tante idee interessanti e divertenti, peccato per l’intreccio non particolarmente sviluppato.
Trama (attenzione spoiler!):
Fra’ Scintilla è un religioso dell’ordine dei Rogeriani a bordo della Santa Maria durante la spedizione di Colombo. In questa realtà alternativa Ruggero Bacone è un Santo della Chiesa Cattolica e l’alchimia è diventata materia di studio ecclesiastico. L’ordine dei Rogeriani custodisce anche il segreto della comunicazione radio, sebbene descritta non in termini di onde ma di cherubini che sono immaginati affollare l’etere…
Fra’ Scintilla spiega il funzionamento del miracoloso apparecchio radio con cui riesce a comunicare con un suo confratello a Las Palmas ad un paio di marinai. Uno di loro suggerisce che le strane interferenze registrate negli ultimi giorni potrebbero essere dovute ai segnali provenienti da una nave portoghese, che si dice abbia già tentato l’impresa di raggiungere le Indie attraverso l’Atlantico, sospesa nell’aria dopo aver oltrepassato l’orlo del mondo… Fra’ Scintilla lo deride riaffermando con convinzione che tutti gli studi dimostrano la forma sferica della Terra.
Il giorno dopo vengono avvistati strani uccelli, senza zampe e con ali gigantesche e uno strano rumore inizia a diffondersi: è l’oceano che si getta nello spazio! Pochi istanti prima della fine, Fra’ Scintilla, dopo aver cercato di avvisare i compagni a Gran Canaria, riconosce il codice del Portoghese, proprio come immaginato da quel marinaio…
Citazione:
[1] «Ringrazia piuttosto il tuo magico naso» ribatté De Salcedo. «Adesso, vecchia crosta, adesso che sei tutto tirato a lucido e ben lubrificato, ti spiacerebbe spiegarci tutto quello che ci è consentito su quella tua magica macchina?»
Fra' Scintilla c'impiegò quindici minuti. Alla fine, i suoi ascoltatori gli fecero alcune domande consentite.
«... E dici che trasmetti su una frequenza di milleottocento kc?» chiese il paggio. «Cosa significa "kc"?»
«K sta per il francese kilo da una parola greca che significa mille. E la c sta per l'ebraico cherubino, i "piccoli angeli". Angelo viene dal greco angelos, che significa messaggero. Il nostro concetto è che l'etere sia affollato da questi cherubini, da questi piccoli messaggeri. Così, quando noi Frati Scintilla abbassiamo il tasto della nostra macchina, siamo in grado di realizzare una tra le infinità di "messaggeri" che aspettano proprio una tale richiesta di servizio.
«Così, milleottocento kc significa che in una data unità di tempo un milione e ottocentomila cherubini si mettono in fila e si lanciano attraverso l'etere, il naso di uno sfiorato dalla punta dell'ala del cherubino immediatamente davanti a lui. L'altezza della cresta delle ali di ciascuna creatura è uguale, cosicché, se doveste tracciare il profilo di tutto il corteo, non ci sarebbe niente a consentirvi di distinguere un cherubino dall'altro, giacché l'intera colonna forma quel grado di angioletti conosciuto come C.P.».
[2] Le loro orecchie erano troppo sopraffatte per riuscire a udire una semplice voce umana. Quello schiarirsi di gola e quel pizzicare di corda erano stati soltanto i rumori preliminari al concerto vero e proprio. Adesso arrivò la poderosa ouverture: irresistibile come lo squillo della tromba di Gabriele era il tonfo dell'oceano nello spazio.