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TORRE DI BABILONIA

Idea: 5/5 Trama: 4/5 Stile: 5/5

Titolo Originale: TOWER OF BABYLON
Autore: Ted Chiang
Anno: 1990
Genere: FS Metafisica / Speculativa
Edizione: Antologia Storie della tua Vita; Antologia Millemondi Primavera 1996; Antologia Nuove Avventure nell'Ignoto

Commento:
Bellissimo racconto che rielabora il mito della Torre di Babilonia, dandole la possibilità di assolvere al suo compito: raggiungere il cielo... ma con conseguenze impreviste...

Trama (attenzione spoiler!):
Il protagonista è Hillalum, uno dei minatori assoldati per salire sulla vetta della Torre di Babilonia e scavare nella volta del Cielo. La torre è altissima, ci vogliono mesi per completarne l’ascesa; durante il suo percorso Hillalum raggiunge e sorpassa la luna, il sole e infine le stelle, soggiornando presso i diversi villaggi che sono cresciuti all’interno della torre. Arrivati in cima, iniziano i lavori per gli scavi nella volta; i minatori progettano una complessa serie di corridoi, stanze e porte di sicurezza per evitare un secondo Diluvio nel caso in cui bucassero uno dei serbatoi delle Acque del Cielo. I loro scavi conducono proprio verso uno dei serbatoi e Hillalum è il primo a forarlo; non riesce però a fuggire in tempo prima della chiusura delle porte di sicurezza ed è quindi costretto a risalire la vasca. Ma, uscendo dall’acqua, si ritrova nel mondo che aveva lasciato: in qualche modo misterioso, la volta è sotto la terra.

Citazione:
In qualche modo la volta stava sotto la terra. Era come se stessero l’una contro l’altra, per quanto separate da molte leghe. Come poteva essere? Come potevano toccarsi luoghi così distanti? Nel pensarci, a Hillalum girava la testa. E quindi ci arrivò: un sigillo cilindrico. Quando lo si faceva rotolare su una tavoletta di argilla, il cilindro inciso lasciava un’impronta che formava un’immagine. Due figure potevano apparire alle opposte estremità della tavoletta anche se stavano fianco a fianco sulla superficie del cilindro. Il mondo intero era un cilindro di questo tipo. Gli uomini pensavano il cielo e la terra come fossero alle estremità della tavoletta, con un mezzo il sole e le stelle; in realtà il mondo era avvolto su sé stesso in qualche modo fantastico così che il cielo e la terra si toccavano.