CAULDRON FORNACE DI STELLE
Idea: 2/5 Trama: 2/5 Stile: 3/5
Titolo Originale: CAULDRON
Autore: Jack McDevitt
Anno: 2007
Genere: Space Opera
Edizione: Mondadori – Urania n.1568
Commento:
L'opera è ambientata in un XXIII secolo che ha accantonato i viaggi spaziali. Esiste la tecnologia che permette i viaggi iperluminari e divere missioni umane hanno anche trovato vita intelligente ma i costi e altre priorità, l'emergenza climatica in primis, hanno frenato la corsa verso le stelle. I protagonisti del romanzo appartengono alla ristretta schiera di coraggiosi che continuano a lottare per esplorare il cosmo, tra loro la figlia di chi, il secolo prima, aveva captato il primo messaggio alieno. Tutto cambia quando un geniale fisico scopre un nuovo metodo di propulsione che aumenta di centinaia di volte la velocità raggiungibile. I nostri eroi possono così imbarcarsi in una favolosa missione fino a raggiungere il cuore della galassia, per scoprire le risposte ad alcuni dei quesiti che ancora non hanno ricevuto risposta...
L'autore riesce a rendere bene l'atmosfera, quel senso di tristezza e insoddisfazione che permea i protagonisti che lottano contro l'abbandono dello spazio prima della strabiliante scoperta che li porterà dove mai nessun uomo era stato prima. La prima parte del romanzo, incentrata sul fallimento dei primi esperimenti della nuova propulsione e sul difficile avvio dell'impresa, rischia però di annoiare il lettore. La seconda parte, ambientata finalmente nel cosmo, sembra invece meno curata e manca completamente di originalità: la prima civiltà aliena che si incontra è, in maniera totalmente inverosimile, la fotocopia di quella umana mentre sul secondo pianeta visitato la festa è rovinata da un serpentone gigante. Forse un po' più di inventiva non avrebbe guastato, considerato anche che il viaggio avviene attraverso una semplice variante del solito iperspazio...
Nel complesso quindi un'opera discreta, con idee nel complesso banali e una trama valida a tratti, che si salva l'abilità dell'autore nel creare personaggi vivi, con emozioni e sentimenti palpabili.
Trama (attenzione spoiler!):
Anno 2255: Il fisico Jon Silvestri inventa un nuovo tipo di propulsione che dovrebbe permettere di raggiungere velocità nettamente superiori a quelle toccate finora e così di poter raggiungere in tempi ragionevoli ogni zona della Via Lattea. Decide di proporre i test alla fondazione Prometheus, un'istituzione privata nata con lo scopo di organizzare spedizioni di esplorazione dopo che il governo si è disinteressato al progetto spaziale, chiudendo perfino l'Accademia di addestramento piloti.
Il primo test fallisce: l'astronave (una delle due sole che rimaneva alla fondazione) si accortaccia su sè stesso nel momento di ingresso nell'iperspazio di Silvestri. La situazione sembra ormai disperata, la fondazione infatti non può rischiare di perdere l'unica nave rimasta. Un vecchio pilota, riciclatosi come intermediatore immobiliare, Matt, trova però un lander, tenuto in disuso come museo/monumento in un liceo, con cui tentare nuovamente. L'esperimento questa volta riesce e con risultati ancora più sorprendenti dell'atteso.
Viene così organizzata una prima grande missione cui partecipano Jon Silvestri, il presidente della fondazione, Matt, Priscilla Hutchins, un'altra ex pilota e sponsor da anni della fondazione medesima e un giornalista divulgativo, a bordo di due astronavi differenti.
La prima tappa raggiunta è il pianeta alieno da cui si ritiene provengano alcune sonde artificiali incontrate nei decenni precedenti. Il pianeta è molto simile alla Terra e la razza intelligente che vi abita incredibilmente "umana", sia nell'aspetto che nei costumi. I membri della spedizione contattano quello che credono essere uno scienziato locale; questi non lo è e altri alieni tentano di catturare i terrestri che riescono a fuggire proiettando alcuni ologrammi di battaglia. Nella breve conversazione tenuta con l'alieno apprendono comunque che la sua razza ha conquistato l'immortalità: è questo il motivo della decadenza della civiltà aliena.
La seconda tappa è il pianeta da cui, decenni prima, proveniva il primo segnale alieno artificiale captato dal progetto Seti, cui lavorava proprio il padre di Priscilla Hutchins. I terrestri trovano però soltanto rovine e animali selvaggi. Nel corso di una esplorazione, in seguito ad un faccia a faccia con un enorme serpente, trova la morte il presidente della fondazione Prometheus.
La missione arriva così alla tappa finale nei pressi del nucleo galattico. Qui viene risolto l'egnima degli omega, incredibili nubi artificiali provenienti dal centro galattico che attaccano e distruggono ogni costruzione o struttura che presenti spigoli, angoli. Gli omega sono in realtà segnali di sos che una stranissima creatura energetica, intrappolata in una nebulosa, manda da milioni di anni. La creatura viene a contatto con gli umani ma i suoi modi amichevoli celano in realtà la sua volontà di impadronirsi di una delle astronavi per poter forse trovare un modo di fuggire. I terrestri preferiscono sabotare una delle navi e ritornare precipitosamente a casa con la superstite.