CREATORI DI PARADISI
Idea: 2/5 Trama: 2/5 Stile: 2/5
Titolo Originale: HEAVEN MAKERS
Autore: Frank Herbert
Anno: 1968
Genere: Xeno SF
Edizione: Editrice Nord – Cosmo Argento n.122
Commento:
I Chem sono degli alieni dall'aspetto di folletti umanoidi in grado di vivere in eterno, grazie ad un processo artificiale di ringiovanimento. Il loro problema principale è la noia e per sfuggire ad essa consumano delle specie di film in grado però di far provare a chi li guarda anche le emozioni, i sentimenti, le sensazioni dei protagonisti. Il miglior produttore di questo intrattenimento, famoso tra tutti i Chem, è Fraffin che utilizza per questo fine il pianeta Terra e i suoi abitanti, gli umani. Appare chiaro come Fraffin e gli altri membri del suo gruppo abbiano interferito per millenni nella storia umana, nei loro customi, nella loro religione, fomentando guerre, rivolte, catasfrofi per generare quei drammi che hanno avuto tanto successo tra i loro simili.
Forse insospettita da cotanto successo, la Primazia, una specie di organo dirigente o governativo dell'intera razza Chem, invia un ispettore, Kelexel, sospettando che Fraffin e i suoi stiano interferendo con gli umani, cosa vietata, inammissibile. Kelexel tenta di entrare con una copertura sulla Terra ma viene immediatamente scoperto da Fraffin e tra i due inizia un sottile gioco di inganni in cui ciascuno dei due tenta di incastrare l'avversario; alla fine vengono rivelate violazioni ancora più gravi nella condotta di Fraffin e dei suoi di quello che si poteva pensare inizialmente.
Le vicende dei Chem si mescolano con quelle di alcuni umani protagonisti dei drammi ripresi dagli alieni, in particolare con la storia travagliata di uno psicologo, Andy, e della sua amata Ruth. Andy, costretto a indossare uno speciale tipo di occhiali a causa di un incidente patito, è immune al camuffamento degli alieni e intravede i loro macchinari di "ripresa" mentre Ruth finirà per essere addirittura rapita in quello che doveva essere un disegno di Fraffin per ricattare l'ispettore Kelexel.
Il romanzo, soprattutto nella fase iniziale, sembra essere connotato più da una vera comica o satirica, anche per la descrizione fisica dei Chem, ritratti veramente come dei piccoli, lascivi, se non con una certa dose di perversione, folletti maligni. Poco a poco, l'intreccio va assumendo una postura più seriosa, suscitando interrogativi legati all'immortalità e al libero arbitrio, fino ad un finale di tinta tragica, impronosticabile alla vigilia. La società, la storia, la psicologia dei Chem sono sommariamente comprensibili dagli accenni sparsi nel corso dell'opera ma sicuramente l'autore avrebbe potuto fornire un ritratto un più più soddisfacente di questa razza aliena.
L'intreccio è abbastanza godibile, con una trama lineare e un ritmo narrativo senza pause morte. Questo ne fa nel complesso una discreta lettura di svago, seppur non particolarmente consigliata.