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CRONOMACCHINA ACCIDENTALE

Idea: 2/5 Trama: 2/5 Stile: 3/5

Titolo Originale: THE ACCIDENTAL TIME MACHINE
Autore: Joe Haldeman
Anno: 2008
Genere: Viaggi nel Tempo / Realtà Parallele
Edizione: Mondadori – Urania n.1554

 

Commento:
L’opera è incentrata su un tema “classico”della fantascienza: il viaggio nel tempo. Matthew Fuller, un giovane ricercatore del MIT, si ritrova tra le mani un calibratore quantico in grado di viaggiare nel tempo ma soltanto nel futuro e per intervalli temporali predeterminati. Il giovane ovviamente non resiste alla tentazione di essere il primo crononauta; iniziano così una serie di viaggi che lo portano in futuri sempre più remoti nella speranza di trovare prima o poi le conoscenze che gli consentano di ritornare a casa.
La prima parte del libro, grossomodo fino al primo viaggio che Fuller intraprende in prima persona, è una lettura scorrevole e divertente: finalmente una bella opera di fantascienza classica, senza grosse pretese certo, ma nello stesso tempo libera da quegli inutili e pesanti sofismi e intellettualismi di cui certi autori ultimamente non riescono a fare a meno. La seconda parte dell’opera scade però in una improbabile sequenza, abbastanza noiosa e ripetitiva, di cronoviaggi in futuri sempre più remoti, dipinti in maniera troppo frettolosa e totalmente superficiale, che si conclude con uno scontato lieto fine.
Nel complesso, un’opera discreta, adatta a chi cerca una lettura rilassante e scorrevole, su uno dei temi più classici della fantascienza.

Trama (attenzione spoiler!):
Matthew Fuller, il protagonista, è un giovane laureando del MIT che lavora come assistente di laboratorio del professor Marsh. Lavorando su un calibratore quantico, Fuller realizza, in maniera totalmente inconsapevole, una macchina del tempo. Essa può viaggiare soltanto nel futuro e la durata del viaggio aumenta di un fattore 12 ogni volta, così come lo spostamento spaziale relativo alla Terra. I primi esperimenti vengono realizzati da Fuller facendo viaggiare il solo calibratore, qualche altro oggetto e una tartaruga finché il giovane decide di provare in prima persona, collegando la macchina ad una automobile di un suo amico. 
Il primo viaggio lo porta 12 anni nel futuro: arrestato e messo in prigione per i danni causati dall’apparizione improvvisa della macchina viene liberato, con il pagamento della cauzione, da colui che Fuller pensa essere il proprio sé stesso proveniente dal futuro e in grado di viaggiare a piacimento nel tempo.
Seguendo il consiglio datogli, attraverso l’avvocato di ufficio, dal misterioso salvatore, Fuller tenta un altro viaggio nel futuro. Questa volta, il suo arrivo è atteso. Il professor Marsh ha infatti intuito in qualche maniera il comportamento della macchina, grazie agli appunti che Fuller gli ha mandato, e si è guadagnato pure un Nobel mentre a Fuller è stata riservata una cattedra stabile al MIT. Fuller si ritrova però a disagio in questo mondo del futuro e, anche per evitare gli impicci di un triangolo amoroso in cui le attenzioni della sua ex fidanzata minacciano di gettarlo, si mette di nuovo in viaggio. Si ritrova negli Stati Uniti del XXII secolo, governati da una sorta di regime teocratico, in cui il MIT è ora l’Istituto di Teosofia (invece che Tecnologia), instauratosi dopo la Seconda Venuta di Gesù e dei suoi Angeli distruttori. Fuller intuisce che Gesù e i suoi angeli provengono in realtà dal futuro e sono in possesso di una tecnologia superiore che appare agli occhi della gente comune sotto forma di magia e miracoli. Fuller e Martha, l’assistente che gli era stata assegnata al MIT dove era atteso, scappano ancora nel futuro. 
Si ritrovano in un’epoca di ricchezza diffusa coniugata però ad una totale assenza di innovazioni e una generale letargia da cui l’intelligenza artificiale che governa Los Angeles vuole scappare, convincendo Fuller e Martha, di cui ormai lo scienziato si è innamorato, ad un altro viaggio. I tre si ritrovano in un futuro ostile, in cui solo l’Australia è ancora abitata dall’uomo mentre la zona di Los Angeles è infestata da strani uomini-orso da cui Fuller, Martha e l’intelligenza artificiale fuggono con un altro tuffo nel futuro. Qui trovano una Terra completamente disabitata, con un enorme obelisco in Australia, e una Luna terraformata da cui fuggono ancora una volta, dopo aver rischiato di essere divorati da un mostro meccanico. 
Finalmente, dopo questo ennesimo viaggio, Fuller incontra misteriosi viaggiatori del tempo che sono in grado di rispedirlo nella sua epoca mentre Los Angeles prosegue i suoi viaggi verso la morte termica dell’universo. Fuller e Martha vengono mandati indietro nel tempo e si ritrovano negli Stati Uniti di fine ‘800 dove Fuller può agevolmente costruirsi una brillante carriera di fisico, grazie alle conoscenze di cui era già in possesso.