DULA DI MARTE
Idea: 3/5 Trama: 4/5 Stile: 4/5
Titolo Originale: MARSBOUND
Autore: Joe Haldeman
Anno: 2008
Genere: Xeno SF
Edizione: Mondadori – Urania n.1570
Seguito: VERSO LE STELLE
Commento:
Il romanzo affronta uno dei temi classici della fantascienza, la colonizzazione di un pianeta (in particolare Marte) e l’incontro con una specie aliena senziente. Per tutta la durata del romanzo, la narrazione avviene dal punto di vista della protagonista, Carmen Dula, una giovane di 19 anni che, con la sua famiglia, fa parte di una delle prime spedizioni di coloni sul pianeta rosso. Gli eventi procedono in parallelo alla crescita interiore della protagonista, schema tipico di tante opere di Heinlein per esempio. La narrazione dagli occhi del personaggio si riflette anche nello stile di scrittura, caratterizzato da un vocabolario molto diretto e informale, periodi brevi, lessico “giovanile”.
La prima parte dell’opera è dedicata ad una minuziosa descrizione del viaggio, prima a bordo dell’Ascensore Spaziale e poi sull’astronave John Carter, con tutti i problemi, i fastidi, gli inconvenienti ad esso connessi (il cibo, l’igiene personale…). Qui Haldeman fa emergere tutta la sua preparazione scientifica e la sua abilità di grande scrittore di hard sf realistica.
Nella seconda parte dell’opera, Carmen, arrivata su Marte, deve adattarsi ai ritmi di vita della colonia, il tutto condito da un difficile rapporto con l’autorità in loco, secondo uno dei più classici degli schemi narrativi. Tutto cambia con la scoperta dei Marziani, che trasportano Carmen in un colpo solo nel mondo degli adulti e delle responsabilità. Molto ben riuscito è il ritratto di “Rosso”, il leader, se così si può chiamare, di questi alieni dalla cultura misteriosa, a loro stessi per vasti tratti sconosciuta, per motivi che saranno chiariti nel corso dell’opera. I momenti dell’incontro con gli alieni sono, invece, una delle maggiori lacune del romanzo, essendo completamente privi di quegli elementi di stupore, di incredulità o di terrore, insomma di quelle emozioni forti che, quali esse siano, devono obbligatoriamente contraddistinguere il “primo contatto”.
Nella terza parte dell’opera ritroviamo Carmen e gli altri personaggi, pochi anni dopo gli eventi narrati in precedenza. Gli eventi assumono una prospettiva molto più ampia con l’entrata sulla scena di nuovi e sconosciuti pericoli cosmici che minacciano la Terra medesima. E’ sicuramente la parte con maggior suspence dell’intero romanzo ed è un peccato che, forse per ragioni editoriali, finisca in maniera così sbrigativa, lasciando nel lettore quel senso di vuoto tipico di quei romanzi che terminano in maniera troppo brusca.
Nel complesso, Dula di Marte si tratta sicuramente di un buon romanzo, privo a dire il vero di idee particolarmente innovative, ma con una trama appassionante che tiene incollati alla lettura, uno stile scorrevole, veloce, divertente e mai noioso. Con qualche sforzo in più poteva diventare un nuovo grande classico, ma anche così vale sicuramente la lettura.
Trama (attenzione spoiler!):
La diciannovenne Carmen Dula e la sua famiglia (genitori scienziati e il fratellino Card) sono stati tra i prescelti per recarsi su Marte, dove è già stato stabilito un piccolo avamposto. Il viaggio avviene in una prima fase a bordo dell’Ascensore Spaziale, l’immensa struttura che porta direttamente fuori dall’atmosfera, fino alla stazione spaziale. Qui i coloni si imbarcano sull’astronave John Carter, diretta verso Marte. Durante il viaggio Carmen e i suoi compagni di viaggio affrontano i problemi e i disagi del volo spaziale; la protagonista e altri suoi coetanei iniziano le lezioni universitarie in via remota connettendosi all’aula tramite appositi caschi a realtà virtuale. Carmen stringe una relazione con Paul, il trentenne capitano della John Carter, con cui ha i suoi primi rapporti amorosi.
Arrivati su Marte, Carmen deve affrontare subito l’antipia dell’amministratrice della colonia, Dargon Solingen, soprannominata la Draghessa, venuta a sapere della sua relazione con il capitano Paul. Dopo una bravata tentata e scoperta dalla Solingen, Carmen esce di nascosto all’esterno della colonia, sulla superficie marziana, per avere un po’ di solitudine. Nel corso della sua escursione non programmata cade però in un precipizio nascosto e si frattura una caviglia. Quando ormai sta per disperare di poter sopravvivere, Carmen viene salvata da alcuni alieni dalla forma a patata, di vari colori, in possesso di quattro gambe. Sembrano non sapere la sua lingua, ma conoscono perfettamente la colonia umana, tenuta costantemente sotto controllo, e soprattutto, in maniera quasi miracolosa, guariscono istantaneamente la frattura. Carmen viene riportata presso la colonia prima che qualsiasi altro possa osservare gli alieni e qualsiasi registrazione è inutile a causa di una tempesta di sabbia abbattutasi in quel momento.
Pochissimi coloni credono al racconto di Carmen. Pochi giorni dopo però la ragazza inizia a tossire sangue e viene scoperto nei suoi polmoni, come in quelli degli altri ragazzi e bambini della colonia, un misterioso fungo di origine aliena. Carmen tenta nuovamente di contattare i marziani, uscendo con il casco macchiato di sangue, confidando nuovamente nel loro altruismo. Immediatamente l’alieno chiamato d’ora in poi col nome Rosso la soccorre, dimostrando tra l’altro di poter parlare tranquillamente la lingua di Carmen. Carmen funge da pacere tra gli alieni e una missione umana partita per recuperarla dopo aver identificato la base aliena. I marziani spiegano che il fungo che ha attaccato gli umani è una specie di loro simbionte, che viene rimosso al passaggio dall’infanzia all’adolescenza; delle speciali erbe dall’odore intensissimo vengono fatte odorare a Carmen e agli altri ragazzi che espellono l'indesiderato ospite e guariscono completamente.
I marziani raccontano di aver ascoltato, osservato gli umani e imparato le loro lingue grazie alle trasmissioni radiofoniche e televisive. Sono in possesso di una tecnologia avanzata che però non comprendono e pensano siano dono degli Altri, i loro misteriosi creatori. Sono divisi in numerosi sottogruppi, identificati dal colore, ciascuno con una propria specifica attività e un proprio linguaggio, esclusivamente orale. Rosso, l’alieno col quale Carmen ha stretto un rapporto di amicizia, è il leader della comunità ed è l’unico a possedere un linguaggio scritto utilizzato solamente dai leader per passare istruzioni ai propri discendenti.
Passati alcuni anni, ritroviamo Carmen, che nel frattempo si è laureata, a bordo insieme ad altri studiosi, alla Solingen, a Rosso e ad altri marziani di una stazione spaziale, la Little Mars, costruita per ospitare personalità politiche e scientifiche che vogliono vedere dal vivo e dialogare con gli alieni. All'improvviso un potentissimo laser parte da Tritone, una delle lune di Nettuno, e pochi istanti dopo un messaggio viene irradiato dal medesimo luogo. Una parte viene decifrata da uno studioso umano cileno: si tratta di un messaggio simile a quelli inviati dall'uomo nel cosmo nel passato con un diagramma che sembra alludere alla presenza umana sulla Terra, ai marziani e ad una terza misteriosa creatura su Nettuno; vengono indicati inoltre come elementi basi del suo metabolismo azoto e silicio. Una seconda parte sembra invece un rumore indecifrabile ma cela, In realtà, un messaggio in codice nella lingua di Rosso. Da questa comunicazione, il marziano apprende che lui e i suoi simili sono sentinelle, macchine biologiche costruite per volontà degli Altri allo scopo di sorvegliare i terrestri. Questi alieni, sebbene in possesso di una tecnologia molto più avanzata hanno un ritmo biologico incredibilmente lento... sarebbero praticamente immobili agli occhi degli umani. Scoperta la nostra razza decisero quindi di dare vita ad una serie di creature dal metabolismo più veloce, in grado a loro volta di creare un'altra generazione ancora più veloce, fino ad arrivare ai marziani, in possesso di ritmi simili a quelli umani: l'alieno su Nettuno è il penultimo anello della catena.
Rosso si confida con Carmen, la loro discussione viene però intercettata dalla Solingen e finisce col diventare di dominio pubblico. L'alieno su Nettuno fugge innescando la bomba che si cela dentro il corpo di Rosso. Il marziano per salvare la Terra accetta di venire trasportato dietro la Luna, che funziona da schermo, in una pericolosa missione che vede Paul salvarsi per poco. Il romanzo si chiude con il ritorno di Carmen e Paul su Marte, dopo 5 anni di permanenza a bordo della Little Mars, e il loro matrimonio celebrato quando Carmen è già incinta di due gemelli, tra cui un maschio a cui viene dato il nome di Rosso, in ricordo del vecchio amico.