LA LUNA E' SEVERA MAESTRA
Idea: 3/5 Trama: 4/5 Stile: 4/5
Titolo Originale: THE MOON IS A HARSH MISTRESS
Autore: Robert Heinlein
Anno: 1966
Genere: FS Sociologica
Edizione: Mondadori – Urania Collezione n.37, Urania Classici n.208
Commento:
“La Luna è Severa Maestra” è una trasposizione fantascientifica della Guerra d’Indipendenza americana, ora combattuta dai lunari per liberarsi dal giogo terrestre. Heinlein descrive con novizia di particolari la società lunare e le sue peculiarità, per esempio riguardo alla donne e al matrimonio, dovute alla natura originaria di colonie penali e la durezza del territorio e l’organizzazione del movimento segreto ribelle fino alla fasi finali di guerra aperta con la madre patria. Sicuramente consigliato.
Trama (attenzione spoiler!):
Nel 2075, la Luna è stata colonizzata da decenni ed è popolata da circa tre milioni di persone, stabilite in diverse città sotterranee. Inizialmente utilizzata delle nazioni terrestri come colonia penale, la Luna è diventata esportatrice di beni di prima necessità, come grano e riso, che sono ormai indispensabili per sfamare parte della popolazione terrestre e che inviati tramite una catapulta elettromagnetica posta sulla superficie.
Il protagonista, Manuel Garcia O'Kelly è un tecnico specializzato che, durante la riparazione del computer centrale dell’Ente, la struttura di controllo terrestre, scopre che il supercomputer, grazie alle continue espansioni apportategli, è diventato un essere senziente. O’Kelly diventa amico di questo computer, Mike, che lo fa entrare in un movimento politico clandestino che mira alla rivoluzione per salvare il satellite dalla crisi ecologica prevista da Mike in seguito alla continua esportazione di grano. Falliti i primi tentativi di negoziazione, i Terrestri inviano una spedizione di attacco; i lunari riescono però a respingerla e iniziano a bombardare la Terra, per ritorsione, utilizzando la catapulta elettromagnetica. Quando anche un secondo attacco fallisce, le Nazioni Federate della Terra, per evitare gravi danni alle proprie città, si arrendono e riconoscono l'indipendenza della Luna.
Citazione:
[Una riunione di partito dopo la guerra vittoriosa…]
A ogni stadio dello sviluppo di una società è necessario adattarsi alla mitologia popolare. C'è stato un tempo in cui i re erano consacrati dalla Divinità, e l'unico problema era che la consacrazione divina cadesse sul candidato giusto. Adesso siamo al mito della volontà popolare, ma il problema è diverso solo in superficie. Il compagno Adam e io abbiamo avuto lunghe discussioni sul modo di determinare la volontà del popolo. Credo di poter af fermare che con questa soluzione lavoreremo in maniera soddisfacente.
— Va bene... d'accordo. Ma perché mi avete tenuto all'oscuro? Stu, ne eri al corrente?
— No, Mannie. Non c'era ragione di farmelo sapere. — Scrollò le spalle. — Del resto, io sono monarchico e la cosa non mi avrebbe interessato. Ma sono d'accordo con Prof che oggi, nella nostra epoca, le elezioni sono un rito indispensabile.
Prof continuò: — Manuel, non era necessario che ci mettessero al corrente degli sviluppi prima del nostro ritorno. Avevamo altro da fare. Il compagno Adam e la cara compagna Wyoming hanno fatto fronte alla situazione in nostra assenza. Vediamo come si sono comportati, prima di giudicare quello che è successo.
— Chiedo scusa. Allora, Wyoh?
— Mannie, non abbiamo abbandonato tutto al caso. Adam e io abbiamo stabilito che un'Assemblea di trecento membri sarebbe stata sufficiente. Poi siamo stati per ore a esaminare le liste del Partito, senza dimenticare le personalità più in vista, al di fuori della nostra organizzazione. Infine abbiamo predisposto un elenco di candidati che comprendeva anche alcuni membri della Prima Assemblea Costituente. Non erano tutte teste vuote. Scegliemmo i migliori, nel maggior numero possibile. Poi Adam telefonò a ciascuno di loro chiedendo se erano disposti, e vincolandoli al segreto. Alcuni dovettero essere sostituiti. Quando fummo pronti, Adam parlò alla televisione annunciando che era venuto il momento di mantenere l'impegno preso dal Partito per libere elezioni, stabilì una data e disse che tutti i cittadini di età superiore ai sedici anni avevano diritto di voto. Per essere candidati, bastava raccogliere cento firme in calce a una petizione di nomina e depositarla alla Vecchia Cattedrale o nell'apposita sala dei pubblici avvisi della propria grotta. C'erano dieci candidati per ogni collegio. In questo modo ogni grotta, tranne le più piccole, aveva almeno un collegio elettorale.
— E allora avete lanciato la candidatura dei vostri trecento e la lista del Partito è stata eletta in blocco.
— Oh, no, caro! Non c'era una lista del Partito... ufficialmente. Ma noi eravamo pronti con i nostri candidati, e debbo dire che i nostri ragazzi sono stati in gamba a raccogliere firme. I nomi dei trecento candidati designati da me e Adam sono stati esposti il primo giorno. Poi ci furono molte altre candidature, in totale più di duemila. Ma mancavano solo dieci giorni alle elezioni e noi sapevamo quello che volevamo, mentre l'opposizione era divisa. Non fu necessario che Adam appoggiasse pubblicamente i candidati. Il sistema ha funzionato da sé... tu hai avuto il massimo delle preferenze, con un margine di settemila voti, mentre il tuo più pericoloso rivale ha avuto in tutto mille voti.
— Io ho vinto?
— Tu, io, il Professore, il compagno Clayton e più o meno tutti quelli che volevamo all'Assemblea. Non è stato difficile. Sebbene Adam non abbia mai sostenuto nessuno, io non esitai a far sapere ai compagni per chi si dovesse votare. Anche Simon ha fatto la sua parte. Poi siamo in ottimi rapporti con i giornali. Avrei voluto che fossi stato qui la sera delle elezioni, mentre arrivavano i risultati. Un'esperienza eccitante!