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IL MIO MONDO BRUCIATO

Idea: 3/5 Trama: 2/5 Stile: 3/5

 

Titolo Originale: EARTHWORKS
Autore: Brian W. Aldiss
Anno: 1965
Genere: FS Sociologica
Edizione: La Tribuna – Galassia n.68

 

 

Commento:
Il romanzo è ambientato in una Terra futura devastata dalla sovrappopolazione e dall'inquinamento. La necessità di coltivare cibo a sufficienza ha costretto l'uomo ad utilizzare fino allo sfinimento ogni forma di terreno col risultato finale che la terra stessa è ormai un veleno e il cibo da essa generato deve essere trattato per alleviarne, almeno in parte, i suoi effetti mortali. La produzione è comunque insufficiente e la fame è una condizione ormai cronica per ogni individuo. Il lavoro nei campi è talmente duro e pericoloso per la salute che viene praticato soltanto da prigionieri, radunate in comunità guidate da un agricoltore; prigionieri la cui vita vale meno di quella di macchine o robot e vengono usati proprio in lavori dove questi ultimi potrebbero essere danneggiati.
L'Occidente è allo sfascio; le nazioni più potenti sono quelle africane che per decenni si sono combattutte tra loro ma ora apparentemente unite in una sorta di confederazione, retta però più dal carisma di un politico eccezionale che dà una vera e propria struttura stabile. Le città sono staccate dal suolo e dai suoi miasmi; comunità di criminali indipendenti che rifiutano di sottomettersi al nuovo ordine oppressivo, i viaggiatori, vagano per le zone coltivate, proprietà degli agricoltori, mentre il clima di follia generalizzata ha riprecipitato la maggior parte della popolazione in strani culti animisti; tra le fasce più abbienti invece c'è chi predica l'astensione dalle attività riproduttive al fine di riuscire finalmente a ridurre la popolazione.
Lo scenario del romanzo è un classico del genere distopico ma la realizzazione ha caratteri originali e unici nel genere. L'attenzione alla terra, ormai velenosa, e sul cibo, doppiamente maledetto sia per la sua assenza, che provoca una onnipresente fame, che per la sua presenza, in quanto ormai vettore dei veleni del suolo, permea l'intera opera in maniera quasi soffocante. Pochi dettagli sono forniti sul passato, su come si è giunti a questa terribile condizione; anche la vita del protagonista dell'opera viene ricostruita solo a tratti tramite alcuni flash back.
La sensazione di trovarsi davanti ad una sorta di nebbia mentale, un velo di follia che permea il mondo intero, è esacerbata dalle allucinazioni vissute dal protagonista; allucinazioni che talvolta, in maniera crediamo volutamente equivoca, sembrano essere condivise da altri personaggi e quindi essere parte della realtà, non fantasie della mente, ma della cui natura nulla viene spiegato.
La prima parte dell'opera trascina il lettore in una sequela di scene apparentemente isolate come un susseguirsi di sogni folli del protagonista; un certo filone narrativo più o meno coerente emerge nella seconda metà del romanzo, che si conclude però in maniera piutosto scontata, banale. Nel complesso, quindi, consigliamo la lettura principalmente agli amanti del genere distopico, più per una certa originalità nella presentazione del tema, nelle suggestioni evocate, che nella sua effettiva realizzazione.

Trama (attenzione spoiler!):
Knowle Nolan è il capitano della Trieste Star, una grossa nave automatizzata col compito di trasportare terreno dall'Africa all'Inghilterra. Nolan ha guadagnato questo incarico denunciando all'agricoltore, con un tradimento, il capo della banda di viaggiatori cui aveva appena chiesto aiuto. Durante il tragitto viene recuperato a bordo il cadevere di un uomo, munito di un impianto anti-gravitazionale che porta con sè alcune lettere scritte da una donna, Justine, ad un uomo, Peter; lettere in cui l'argomento principale sembra essere la complessa politica africana. La Trieste Star si schianta sulla costa africana, per poi esplodere. Nolan si salva, viene recuperato da alcuni misteriosi agenti che sono al soldo di Peter Mercator, che si rivelerà essere nient'altro che l'agricoltore. Il piano di Peter e Justine consiste nell'uccidere il Presidente dell'Africa per precipitare il mondo in una guerra globale per liberare la terra dal peso dei miliardi di essere umani in eccesso; toccherebbe ai viaggiatori ripopolare il pianeta e creare un nuovo futuro per l'uomo. Nolan inizialmente combatte Peter e Justine ma alla fine viene da lei convinto e forse sarà proprio lui a premere il grilletto del fucile da cecchino che ucciderà il Presidente...