UN MONDO PER GLI ARTEFICI
Idea: 2/5 Trama: 3/5 Stile: 4/5
Titolo Originale: DIVERGENCE
Autore: Charles Sheffield
Anno: 1991
Genere: Xeno SF
Edizione: Mondadori – Urania n.1606
Commento:
Il romanzo è ambientato in un lontano futuro che vede l'umanità aver colonizzato diversi mondi del braccio di Orione della Via Lattea ed essere entrata in contatto con diverse specie aliene intelligenti dalle più svariate caratteristiche tra cui i Cecropiani, artropodi ciechi ma in possesso di rattinatissimi sensi alternativi, e alcune specie asservite come i Lo'tfiani e gli Hymenopt.
Tutte le specie di quest'area della Galassia hanno ben impresso nella loro memoria razziale il ricordo dei crudeli Zardalu, una specie aliena che aveva dominato incontrastata l'intera regione (venendo a contatto probabilmente anche con gli uomini agli albori della loro evoluzione) e spazzata via durante la Grande Insurrezione quando le numerose popolazioni da loro rese schiave si ribellarono e sterminarono l'intera razza di dominatori.
Ancora più misteriosi e antichi sono gli Artefici, costruttori appartenenti quasi alla mitologia della Galassia, che hanno lasciato dappertutto manufatti, testimonianze dell'incredibile conoscenza e livello tecnologico raggiunti. La storia e la natura degli Artefici sono il mistero principale attorno al quale ruota l'intera vicenda narrata e si sviluppano le avventure dei diversi personaggi.
I protagonisti del romanzo appartengono sia alla razza umana che alle specie aliene citate. Proprio l'introduzione e la descrizione della storia e della cultura aliene costituiscono una parte importante del romanzo, temi affrontati spesso tramite il classico espediente narrativo che prevede la citazione da immaginari cloni dell'Enciclopedia Galattica di Asimoviana memoria.
Nel complesso la lettura è scorrevole e l'intreccio godibile nonostante l'inizio abbastanza brusco, conseguenza dell'esistenza di un prequel, la cui lettura sicuramente renderebbe l'impatto con l'opera più agevole. Superata questa fase iniziale e inquadrati personaggi e contesto, la trama si sviluppa in maniera lineare seppur senza nessuna grande novità o elemento creativo. La razza di antichissimi e saggissimi alieni misteriosamente scomparsa che ha lasciato dietro di sè vestigia della propria grandezza non è, infatti, certo un tema inesplorato, per usare un eufemismo.
La parte più deficitaria dell'opera se vogliamo è proprio quella in cui vengono parzialmente svelati alcuni aspetti della storia e degli scopi degli Artefici, che vengono ricondotti a topos narrativi usati, anzi, in tutta franchezza, abusati in decine di altri romanzi e racconti. Pur con qualche carenza nell'impianto concettuale vero e proprio, quindi, l'opera si fa comunque apprezzare per le già citate qualità dal punto di vista stilistico e ritmico. La consigliamo soprattutto a chi apprezza scenari di space-opera a matrice avventurosa e descrizioni di civiltà aliene.
Trama (attenzione spoiler!):
Nel corso della Marea Estiva, dal pianeta Quake è scaturito un gigantesco manufatto degli Artefici, che si è diretto verso il pianeta Gargantua. Il rude e cinico Louis Nenda e la sua compagna di affari, la Cecropiana Atvar H'sial, si dirigono verso Glister, il planetoide artificiale e vi penetrano all'interno, rimanendo però intrappolati in un campo Lotus, in grado di cancellare progressivamente ricordi di ogni tipo di mente.
I due vengono salvati dall'arrivo del gruppo degli umani, il consigliere Julius Graves, Hans Rebka, la scienziata specializzata sui manufatti degli Artefici Darya Lang, Birdie Kelly, il computer fisicizzato E.C. Tally, inviato a suo tempo per ritrovare i medesimi umani spariti dopo la Marea Estiva, e i due alieni J'merlia e Kallik, un Lo'tfiano e una Hymenopt, schiavi di Atvar H'sial e Louis Nenda.
Questi ultimi due, desiderosi di scappare dalle autorità umane che vorrebbero consegnarli alla giustizia e di impossessarsi delle incredibili ricchezze presenti nel planetoide scappano. Alla fine comunque tutti vengono trasportati da Colui che Attende, una creatura artificiale degli Artefici rimasta in attesa per milioni di anni, in un habitat al di fuori della galassia stessa. Qui ad accorgliere tutti è presente un'altra creatura simile, l'Interlocutore, ma soprattutto un gruppo di Zardalu, i terribili antichi dominatori andati estinti migliaia di anni prima, mantenuti in vita in campi di stasi.
L'Interlocutore spiega come ora che tutte le tre specie richieste, Zardalu, Umani e Cecropiani sono presenti può iniziare il processo di Selezione. Questa è una procedura che milioni di anni prima gli Artefici hanno pianificato in modo da trovare quella razza così dissimile da loro, esseri portati alla pura contemplazione e dalla vita eterna, da poterli aiutare nel comprendere il fine ultimo dell'universo e degli Artefici stessi.
Mentre un gruppo di umani è prigioniero degli Zardalu, con la triste prospettiva di essere presto utilizzati come cibo per i loro voracissimi piccoli, che vengono sfornati in continuazione dagli adulti ermafroditi, Louis Nenda e Atvar H'sial realizzano un piano per liberarsi dei crudeli antichi padroni. Nenda si fa catturare appositamente e finge di voler collaborare con gli aguzzini rivelando loro l'esistenza di un mezzo di trasporto che gli permetterebbe di ritornare nella Galassia. In seguito la Cecropiana fa esplodere una specie di bomba visiva che acceca tutti gli Zardalu, che vengono poi attaccati e spinti verso la Singolarità per essere mandati in direzione ignota.
Eliminati gli Zardalu, Nenda e la Cecropiana convincono l'Interlocutore di essere gli unici esamplari necessari per completare il processo di selezione; tutti gli altri vengono così rispediti a casa, col desiderio di eliminare una volta per tutte la minaccia Zardalu.