LE MOSCHE
Idea: 3/5 Trama: 2/5 Stile: 3/5
Titolo Originale: LA GUERRE DES MOUCHES
Autore: Jacques Spitz
Anno: 1938
Genere:Xeno SF
Edizione:Mondadori – Urania Collezione n.105
Commento:
Il romanzo breve ritrae in maniera ironica e surreale la battaglia per la sopravvivenza che l'uomo si ritrova costretto a combattere contro un insospettabile nemico: le mosche. Grazie probabilmente ad una misteriosa quanto improvvisa mutazione, è nata una nuova specie di mosca, dotata di intelligenza, tanto da essere identificata col nome di musca sapiens. Orde di questi insetti invadono in breve tempo l'est asiatico dilagando poi in tutto il mondo, vanificando ogni tentativo umano di resistenza e uccidendo milioni e milioni di persone grazie alle epidemie che diffondono consapevolmente.
L'autore dipinge in maniera satirica le operazioni di guerra che, con tanto di invocazioni alla patria e altri classici proclami bellici, ogni stato europeo conduce per proprio conto, siano i fascisti italiani, i boriosi inglesi, i nazisti o l'orso sovietico: incapaci fino all'ultimo di unire gli sforzi per il bene comune, convinti della propria superiorità. Una lettura nel complesso divertente ma che fa riflettere sul ruolo e sul destino dell'uomo, soggetto, nonostante le sue smanie di grandezza, ai capricci della natura; peccato per una trama con troppe pause ed eccessi didascalici.
Trama (attenzione spoiler!):
Il protagonista dell'opera è un giovane entomologo francese di nome Juste Magne. Questi viene reclutato dal capo del suo laboratorio per una missione nelle colonie dell'est asiatico dove misteriosi sciami di mosche stanno distruggendo numerosi villaggi e sono responsabili di diverse epidemie. Tutti i tentativi di fermare l'invasione falliscono e i francesi sono costretti a evacuare l'intera zona. Dalle osservazioni sul campo Magne si convince che è mutato qualcosa a livello d'istinto in questa nuova specie di mosche che, secondo lui, ha ottenuto il dono dell'intelligenza.
Le mosche nei mesi successivi attaccano e invadono con successo anche l'India inglese, diventando una vera e propria emergenza mondiale. Magne e molti altri scienziati lavorano alacremente al problema, senza però nessun risultato concreto. In una visita in Algeria, dove Magne si reca allo scopo di riportare a casa la ragazza di cui è innamorato e che è andata a lavorare ad Algeri come governante, il protagonista raccoglie definitivamente le prove dell'intelligenza delle mosche, osservando come un esemplare agisca in maniera consapevole e volontaria per infettare esseri umani. Le sue teorie vengono finalmente accettate dalla comunità scientifica, che ribattezza il nuovo tipo di insetto col nome di mosca sapiens. Intanto le mosche hanno invaso l'intera fascia tropicale dall'Asia all'Africa, fermandosi per ora al 40esimo parallelo.
Tale protezione è però di breve durata: sciami di mosche iniziano infatti, munite di quelli che sembrano piccoli maglioncini, a invadere l'Europa. La Francia, la Germania nazista, i Sovietici cadono uno dopo l'altro di fronte all'Impero delle Mosche. Alla fine, rimane in vita soltanto uno sparuto gruppo di esseri umani: Magne, sua moglie, un ecclesiastico, un politico, un uomo comune che scrive le memorie dello stesso Magne e tre anziane contadine rifugiatisi in una piccola fattoria danese dove le mosche permettono loro di vivere sotto osservazione, come in una specie di zoo o di laboratorio.