NORSTRILIA
Idea: 2/5 Trama: 2/5 Stile: 2/5
Titolo Originale: NORSTRILIA
Autore: Paul M.A. Linebarger con lo pseudonimo Cordwainer Smith
Anno: 1964
Genere: FS Umoristica / Satirica
Edizione: Mondadori – Urania Collezione n.86
Commento:
Norstrilia è il pianeta più ricco dell’umanità: le pecore giganti mutanti che vivono solo lì infatti producono la droga dell’immortalità. Gli abitanti però hanno deciso di continuare a vivere modestamente per preservare la propria cultura e la propria identità da Nord Australiani. L’immensa ricchezza consente però ad uno dei suoi abitanti di comprare l’intero pianeta Terra dove lo attendono bizzarre avventure con animali intelligenti...
Il romanzo è dotato di alcune trovate bizzarre e divertenti (i norstriliani millenni dopo la dipartita dalla Terra aspettano ancora la Regina, parlano di Commonwealth, la trovata stessa delle pecore giganti…) ma soffre di una trama a tratti involuta e oscura, personaggi la cui natura non è mai del tutto chiarita, passaggi logici mancanti, ambientazione deficitaria. La parte che si svolge sulla Terra è quella che lascia più perplessi: al di fuori dei sottoumani il quadro è lasciato desolatamente vuoto; se gli eventi si fossero svolti in un qualsiasi planetoide di Andromeda non sarebbe dovuto cambiare alcunché… Nel complesso, l’opera dà l’idea di essere un mix non ben riuscito tra un umorismo stile “Guida Galattica per Autostoppisti” e una fantascienza più tradizionale, alternando il serio con il faceto e passando da una ostentata inverosimiglianza ad una tentata, e mai ottenuta, linearità e consequenzialità da fantascienza avventurosa.
Trama (attenzione spoiler!):
Norstrilia è l’unica colonia umana in cui riescono a sopravvivere le pecore giganti da cui si ricava lo stroon, una droga che consente di prolungare a dismisura la vita umana. Il monopolio dello stroon ha reso infinitamente ricchi gli abitanti di Norstrilia che però, volendo mantenere intatta la cultura locale erede della povera Australia del Nord, hanno stabilito una fortissima tassazione per ogni oggetto di importazione che mantiene il loro livello di vita pari a quello degli antenati. Per alleviare la pressione demografica i giovani norstriliani vengono sottoposti ad un esame che deve accertare che posseggano tutte le qualità per entrare a far parte della società; in caso di insuccesso sono condannati a morte tramite l’inalazione di una sostanza esilarante.
Rod McBan è l’erede della Fattoria del Fato di Norstrilia. Il giudizio su di lui è stato sospeso per tre volte ma Rod è quasi certo che al prossimo esame verrà condannato a morte per la sua incapacità di sentare e piarlare, ovvero di comunicare telepaticamente, con gli altri norstriliani. Viene salvato da Lord Redlady, un membro dell’Intercessione, un organismo sovraplanetario. La sua salvezza irrita però un vecchio suo compagno di studi che ora ricopre la carica di Segr. On. (ma nessuno più conosce il significato delle parole) che tenta addirittura di ucciderlo inviandogli degli uccelli giganti col compito di assassinarlo. Per sfuggire al Segron, Rod si rivolge al vecchio computer di famiglia che ordisce una infinita trafila di operazioni finanziarie che fanno di Rod addirittura il proprietario dell’intero pianeta Terra.
Non potendo più rimanere a Norstrilia, Rod si reca allora sulla Terra dove, per poter sopravvivere alla folla di ladri, opportunisti e pericoli vari che lo attendono, viaggerà col corpo di un sottoumano, un animale modificato geneticamente per avere un’intelligenza superiore, felino. Qui Rod riceve in dono da un altro sottoumano, il Mastrogatto, un paio di tappi speciali che gli consentono di piarlare e sentare normalmente, si innamora di G’mell, la sottoumana felina a cui è stato affidato, e dona i suoi soldi ad una specie di organizzazione segreta di sottoumani, preoccupati per il destino della civiltà umana. Dopo un sogno artificiale della durata apparente di vari secoli trascorsi con il suo amore G’mell, Rod torna a Norstrilia dove può finalmente riprendere la sua vita abituale e sposarsi con una ragazza locale di nome Lavinia.