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PARADOSSO COSMICO

Idea: 3/5 Trama: 1/5 Stile: 2/5

Titolo Originale: THE PARADOX MAN
Autore: Charles L. Harness
Anno: 1953
Genere: FS Avventurosa
Edizione: Mondadori – Urania n.900; Urania Collezione n.111

 

Commento:
XXII secolo: la Terra è ancora sull'orlo di una guerra nucleare dalle conseguenze potenzialmente catastrofiche, i duellanti sono sempre loro, Ovest contro Est, ora America Imperiale e Federazione Orientale. Gli Stati Uniti sono sotto la dittatura del tirannico Cancelliere Haze-Gaunt; la scienza ha fatto grandi progressi in avanti ma, allo stesso tempo, è tornata la schiavitù. Gli uomini liberi vivono in superficie mentre gli schiavi popolano livelli sottoterra, più lontani dal livello del suolo all'aggravarsi della loro condizione sociale.
A combattere questo stato di cose v'è solo la Società dei Ladri, una misteriosa organizzazione fondata dal grande scienziato Muir. Organizzata come una società segreta, i suoi appartenenti sono vincolati da un preciso giuramento, i loro proventi vengono spesi nella liberazione di persone ridotte in schiavitù. I ladri, inoltre, indossano uno speciale schermo, creato dallo stesso Muir, capace di frenare proiettili e ogni altro tipo di oggetto ad alta velocità; per questo sono tornate in auge armi da taglio come spade e sciabole e duelli all'ultimo sangue.
Il protagonista principale del romanzo è un ladro di nome Alar, dalle origini misteriose. Dotato di misteriosi poteri, sarà lui la molla che innescherà cambiamenti radicali nell'intera storia della razza umana.
L'ambientazione del romanzo è, almeno in parte, interessante: uno scenario distopico che ritrae il ritorno di una società schiavista. Colpisce in particolare, seppur solo accennata, l'inquietante visione infernale di livelli abitativi sempre più distanti dal suolo mano a mano che la condizione sociale degli abitanti peggiora. Tale descrizione non è però minimamente approfondita a scapito di una inverosimile riproposizione di una contrapposizione bipolare tra blocchi, col consueto timore di una guerra nucleare globale.
L'intreccio è invece deludente e banale, un susseguirsi di inseguimenti e dialoghi inverosimili (che l'autore usa spesso in maniera eccessivamente didascalica allo scopo di chiarire al lettore lati dell'ambientazione del romanzo). Alcuni personaggi risultano grotteschi nelle loro fissazioni, come il sadico torturatore psicologo Shey o il cancelliere Haze-Gaunt ossessionato dalla rivalità con Muir. Totalmente fuori luogo, senza nessuna spiegazione logica di fondo o utilità ai fini dello sviluppo dell'intreccio, appare, inoltre, il legame che l'autore ha voluto creare tra gli eventi narrati e l'incontro tra un gruppo di neanderthaliani e una famiglia di eoantropi, avi ancora più antichi dell'uomo... Possiamo, in conclusione, definire l'opera una occasione sciupata.