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LE SIRENE DI TITANO

Idea: 4/5 Trama: 2/5 Stile: 3/5

 

Titolo Originale: THE SIRENS OF TITAN
Autore: Kurt Vonnegut
Anno: 1959
Genere: FS Umoristica / Satirica
Edizione: Feltrinelli – I Narratori

 

 

Commento:
L'opera appartiene al filone della Fantascienza Umoristica. Le Sirene di Titano è un grande romanzo di satira sull'uomo, sulla sua storia, sulle sue religioni, sul suo sistema economico.
E' in primis l'idea del libero arbitrio umano a venire ridicolizzata: non soltanto le nostre azioni sembrano essere già decise a tavolino ma tutta l'epopea umana, le sue lotte, la sua storia risultano essere nient'altro che un banale artificio alieno. Tutti gli sforzi dell'uomo sono serviti soltanto a costruire un banale pezzo di ricambio per una navicella danneggiata; la Grande Muraglia Cinese, il Cremlino solo dei semplici segnali che gli alieni inviano al loro pilota perduto.
Un piccolo capolavoro è il capitolo dedicato al finto esercito marziano che il deus ex machina del romanzo, Winston Niles Rumfoord, costruisce per poter poi imporre sulla Terra una propria religione. Indipendentemente dal grado, dal soldato semplice al generale, tutti i suoi membri non sono che marionette teleguidate, che appena sentono il ridicolo motto che viene loro trasmesso direttamente nel cervello, si mettono a marciare al passo dell'oca come nelle più divertenti parodie naziste.
Anche il capitalismo non viene risparmiato: il padre di Malachi Costant, un altro personaggio principale del romanzo, costruisce una immensa fortuna scommettendo in borsa utilizzando un algoritmo costruito a partire delle lettere iniziali della Bibbia.
La grande lezione che l'autore sembra voler trasmettere è che se i massimi sistemi, i fini cosmici non sono più in grado di dare un senso all'esistenza dell'uomo, egli deve guardare dentro di sè. E' nei legami di amicizia o d'affetto che egli costruisce con i suoi simili la chiave di lettura della sua vita. E non importa se il destino è già scritto perchè quello che conta è il modo, il come esso è portato a termine.
L'intreccio è basato su una sequenza di paradossi, di trovate spiritose quanto fantasiose (basti pensare all'infundibulo cronosinclastico, un misterioso luogo dove tutte le verità, i punti di vista, vengono a coincidere) che non hanno in realtà agganci, basi molto solide. Ma non è certo la linearità o la verosimiglianza della trama ciò su cui si è concentrato l'autore. Ciò che rimane al termine della lettura è l'idea di un grande concentrato di idee, di un potente messaggio, veicolato però in maniera un po' confusionaria, un po' arraffata diremmo, senza particolare attenzione ai contorni della vicenda. Opera comunque sicuramente interessante e ricca di spunti di riflessione.

Trama (attenzione spoiler!):
Winston Niles Rumfoord e il suo cane Kazak, a bordo di un'astronave di sua proprietà in viaggio tra la Terra e Marte, sono entrati in un cosiddetto infundibulo cronosinclastico, descritto come uno di quei luoghi dove tutte le verità si sovrappongono e coesistono tra loro. Rumfoord e Kazak da quel momento, come particelle quantistiche, assumono una natura ondulatoria, vivendo sull'immensa distanza che va dal Sole a Betelgeuse. Quando un pianeta, come la Terra, intercetta l'onda, i due si materializzano per qualche tempo su di esso.
Ciò avviene con cadenza periodica nella lussuosa villa abitata ora solo dalla moglie di Rumfoord, Beatrice. L'evento attira una gigantesca folla di curiosi che circondano la casa e a cui, al termine di ogni materializzazione, viene dato in pasto solo uno stringato comunicato, affisso sulla porta che costituisce l'unico accesso alla villa. Nell'ultima materializzazione Rumfoord dà ordine a sua moglie di invitare il miliardario Malachi Constant, l'uomo più ricco d'america. Rumfoord, che ha ottenuto la conoscenza del futuro nell'infundibolo, predice a sua moglie che ella avrà un figlio con Malachi, nonostante la sua forte avversione verso l'uomo in questione. Annunzia, inoltre, all'uomo che dopo aver viaggiato su Marte e Mercurio si stabilirà infine su Titano.
Rumfoord trasporta su Marte migliaia di persone cadute in disgrazia sulla Terra, allo scopo di creare un esercito di invasione destinato a conquistare la Terra medesima. Tutti i membri dell'esercito in questione, dai soldati semplici ai generali, hanno una specie di antenna radio innestata nel cervello che li fa agire come marionette prive di volontà, rispondendo agli ordini dei veri comandanti, che sono mimetizzati nell'esercito spesso col rango di soldati semplici. Rumfoord si materializza periodicamente durante le loro riunioni dando inizio alle discussioni e alle decisioni più importanti e quindi manovrando implicitamente l'intera operazione. Anche Malachi, dopo aver perso tutta la sua ricchezza, entra a far parte dell'esercito di Marte e, durante il viaggio, usa violenza su una donna, rapita sempre da agenti segreti marziani, che scopre poi essere Beatrice, anch'essa caduta in rovina sul pianeta madre. Da questo rapporto nasce un bambino: Crono.
Su Marte Malachi è il soldato Unk che, dopo essere stato privato della memoria, conosce soltanto il suo sergente e il soldato Boaz, in realtà uno dei veri comandanti. Unk viene obbligato a strangolare un soldato che prima di morire gli dice di andare in una certa baracca e leggere una lettera. Dopo l'esecuzione, Unk trova la missiva, scritta da lui medesimo prima dell'azzeramento della memoria affinchè potesse ricostruire i ricordi. Nella lettera sono contenute tutte le informazioni su Marte e l'esercito che Unk è riuscito a scoprire. Apprende di esserci riuscito con l'aiuto di Stony Stevenson, il suo migliore amico, lo stesso soldato, in realtà uno dei veri comandanti, che ha ucciso nell'esecuzione precedente.
Poco dopo, inizia la guerra contro la Terra. Unk diserta e corre in città per cercare sua moglie Bee (il nuovo nome di Beatrice) e suo figlio Crono, che bada soltanto al proprio portafortuna, uno strano pezzo di acciaio. L'attacco marziano fallisce miseramente: migliaia di soldati ma anche donne e bambini vanno al macello. Tra i pochissimi sopravvissuti ci sono Bee e Crono. In realtà tutto era stato già previsto da Rumfoord che ha organizzato la missione suicida di questo patetico esercito marziano per sfruttare il rimorso dei terrestri per il massacro perpetrato e portarli all'unione in una nuova religione, di cui egli intende essere il portavoce, la Chiesa di Dio Assolutamente Indifferente.
L'astronave di Unk e Boaz atterra sulla faccia scura di Mercurio, nelle cui caverne vivono gli harmonium, piccoli esseri che si nutrono di pulsazioni ritmiche e che si dispongono lungo le pareti a formare strane figure geometriche. Unk e Boaz rimangono nelle caverne per più di due anni. Tornato sulla Terra, Unk trova tutti i terrestri ad aspettarlo come un messia, il Vagabondo dello Spazio. Ma Rumfoord rivela in seguito come egli sia in realtà Malachi Costant, il simbolo del peggio che possa esistere sulla Terra, e Unk viene esiliato su Titano insieme a sue moglie e suo figlio.
Su Titano sono permanentemente materializzati Rumfoord e Kozak. Inoltre vi è costretto anche un alieno, in realtà una macchina, proveniente dal pianeta Tralfamadore, di nome Salo. Egli fu inviato dal suo governo con un messaggio speciale per un'ipotetica diviltà all'altro capo dell'universo ma il suo mezzo di trasporto si arenò su Titano in un lontanissimo passato. Il suo messaggio di soccorso spinse il suo popolo a manovrare l'intera civiltà umana per arrivare a produrre quel singolo pezzo di ricambio in grado di far ripartire la navicella di Salo, che è il famoso portafortuna di Crono. Salo rifiuta inizialmente la richiesta di Rumfoord di leggere il messaggio per il quale miliardi di esseri umani sono stati manipolati ma, dopo la morte dell'uomo dovuta all'interferenza di una stella con la sua orbita, la macchina obbedisce alla sua richiesta. Il messaggio recita semplicemente: "Saluti", Salo si autodisintegra e il portafortuna rimane nelle mani di Crono.
Ormai anziani, Malachi e Beatrice hanno imparato ad amarsi. Mentre Crono decide di vivere con una specie di uccelli di Titano, Beatrice si dedica ad una infinita opera letteraria. Dopo la morte della donna, Malachi ricostruisce Salo e ripara la sua astronave col portafortuna di Crono per farsi riportare sulla Terra. Muore appena sceso dall'astronave, ma Salo gli dà una fine serena ipnotizzandolo per convincerlo di riuscire a incontrare nuovamente il suo grande e unico amico Stony, che lo porta in Paradiso dicendogli: "Non Chiedermi perchè, ma qualcuno ti ama lassù".