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STELLA DOPPIA 61 CYGNI

Idea: 3/5 Trama: 2/5 Stile: 3/5

 

Titolo Originale: MISSION OF GRAVITY
Autore: Hal Clement
Anno: 1953
Genere: Hard SF
Edizione: Mondadori – Urania Collezione n.89

 

 

Commento:
Il vero protagonista del romanzo è Mesklin, il pianeta dalla caratteristiche “impossibili” che Clement ha immaginato sull’onda di alcune scoperte relative al sistema solare binario di 61 Cygni. Tali osservazioni suggerivano la presenza di un pianeta di notevole massa che l’autore, creando Mesklin, ha dotato, pure, di una enorme velocità di rotazione. Il mondo descritto da Clement presenta così la forma di un elissoide molto schiacciato a causa dell’altissimo valore assunto dalla forza centrifuga all’equatore, che causa l’ampio divario presente tra la forza di gravità presente ai poli (700g) e all’equatore (3g).
L’atmosfera dal pianeta è composta prevalentemente da idrogeno mentre i mari sono costituiti da metano allo stato liquido. Mesklin è abitato da una razza aliena intelligente, piccoli ma robusti millepiedi in grado di reggere le enormi forze presenti sulla superficie del pianeta.
Il romanzo narra le avventure di un equipaggio di Meskliniti che, contattati e guidata dalla prima spedizione umana nel sistema, si addentrano in zone del pianeta mai esplorate prima…
Il maggior pregio dell’opera è sicuramente la verosimiglianza scientifica con cui Clement crea e descrive con dovizia di particolari il “suo” Mesklin. Stonano, invece, l’“umanità” degli alieni e l’eccessiva facilità con cui i membri della spedizione umana riescono a dialogare e comunicare con loro; irrealistiche appaiono anche le distanze siderali, pari a decine di migliaia di chilometri, che vengono fatte percorrere, seppur spesso in nave, a questi poveri millepiedi extraterrestri dalle dimensioni simili ai nostri insetti…
Nel complesso si tratta una lettura abbastanza gradevole, con buoni spunti scientifici, penalizzata però da una trama un po’ ripetitiva, con le lacune che abbiamo evidenziato, e da un finale troppo scontato e sbrigativo.

Trama (attenzione spoiler!):
Un razzo della prima spedizione scientifica terrestre è precipitato presso uno dei due poli di Mesklin, l’enorme pianeta presente nel sistema binario di 61 Cygni. La gravità elevatissima ivi presente impedisce qualsiasi missione umana di salvataggio. I terrestri hanno così preso contatto con gli alieni autoctoni, simili ai millepiedi terrestri, e in particolare con il coraggioso e intrapendente Barlennan, il capitano della Bree, una nave commerciale che solca gli oceani di metano del pianeta gigante, col quale è mantenuto un costante contatto radio.
Gli alieni sono impegnati in una spedizione all’equatore del pianeta, da loro indicato col nome di orlo. I millepiedi abitano l’emisfero australe del pianeta e per loro il mondo, a causa dell’illusione ottica per cui, in seguito all’enorme forza di gravità, l’orizzonte appare sollevato rispetto all’osservatore, ha la forma di una enorme scodella con il polo come fondo, dove la gravità raggiunge il valore massimo, e l’equatore come orlo.
I Meskleniti, che abitano in zone vicine al polo, hanno un naturale terrore per le altezze e per il peso, dato dai terrificanti effetti prodotti dalla forza di gravità. Nel corso della missione, però, avvicinandosi all’equatore, prendono confidenza con essi, seguendo l’esempio del loro coraggioso capitano Barlennan e arricchiti dalle conoscenze fisiche fornite loro dagli umani.
Durante il viaggio, la Bree incontra diverse altre civiltà della medesima razza di millepiedi, adattatisi però agli ambienti con minor gravità nelle vicinanze dell’orlo: una strana popolazione che attacca grossi animali scagliando contro di loro grossi massi lungo canali artificiali, popoli isolani che percorrono i cieli con alianti, indigeni con imbarcazioni a forma di canoa, mai viste prima perché utilizzabili solo nelle zone a bassa gravità.
Dopo molte peripezie, finalmente, Barlennan e i suoi raggiungono il razzo precipitato ma, in cambio del recupero delle preziose strumentazioni di bordo, ottengono che i terrestri inizino a insegnare loro le prime basi delle scienze.