IL TALLONE DI FERRO
Idea: 3/5 Trama: 2/5 Stile: 3/5
Titolo Originale: THE IRON HEEL
Autore: Jack London
Anno: 1908
Genere: FS Sociologica
Edizione: Feltrinelli – Universale Economica, I Classici
Commento:
Il romanzo è costruito su due piani di narrazione. L'opera vera e propria è costituita da un manoscritto di Avis Everhard, moglie di Ernest Everhard, uno dei maggiori leader della resistenza popolare al regime del Tallone di Ferro, l'Oligarchia che si impossessa del potere negli Stati Uniti della prima metà del '900. L'autore inserisce un secondo livello narrativo, immaginando che tale manoscritto venga ritrovato secoli dopo, in un nuova età dell'oro in cui la società umana è guidata dalla Fratellanza dell'Uomo; uno studioso dell'epoca, Anthony Meredith, ne scrive quindi una introduzione e inserisce diverse note a pie' pagina, dove i giudizi o i pensieri di Avis vengono paternalmente corretti o commentati dalla visuale dello storico del futuro.
Ernest Everhard è un sociologo e politico di umili origini che dedica tutto sè stesso al movimento socialista, con cui viene anche eletto nelle file del Congresso. L'opera narra la deriva degli Stati Uniti verso una plutocrazia autoritaria, in cui i grandi capitali, i Trust, dopo aver oppresso il movimento operaio e la stessa piccola e media borghesia, si impadroniscono di ogni forma di potere reale dando vita al regime dell'Oligarchia. Avis descrive con passione e partecipazione gli sforzi di opposizione del movimento socialista ma il lettore sa già dal principio, grazie all'introduzione di Meredith, che essi saranno vani: l'Oligarchia è destinata a trionfare, cristallizzando la società in una massa di derelitti, il Popolo dell'Abisso, nuovi schiavi sottoposti completamene alle volontà della classe dominante; soltanto una ristretta cerchia di lavoratori specializzati e i militari riescono a mantenere dei benefici e dei diritti giacchè funzionali alla stessa.
L'opera è naturalmente figlia del suo tempo; i discorsi e le teorie di Everhard richiamano in maniera lampante gli scritti di Marx, così come le dinamiche delle organizzazioni e lotte sindacali, la categorizzazione del mondo del lavoro, l'utilizzo stesso di alcune terminologie (come i già citati Trust per esempio) possono risultare poco famigliari, obsolete al lettore. I grandi temi della giustizia sociale, della concentrazione della ricchezza, dello svuotamento di democrazia reale nelle istituzioni sono però assolutamente attuali adesso così come lo erano, seppur in forme diverse, un centinaio di anni fa.
Avis nasce in una famiglia privilegiata, il padre è un famoso scienziato con la passione della sociologia ed è proprio ad una cena organizzata dal padre che la donna conosce per la prima volta Ernest. L'uomo le fa prendere coscienza dell'ingiustizia del suo tempo, del sangue di cui sono macchiate le sue ricchezze e comodità: Avis, e con lei il lettore, si immerge negli orrori e nelle storture dello sfruttamento operaio e del sopruso padronale. Mano a mano che Avis e con lei suo padre prendono le parti della giustizia, iniziano a essere vittime del potere fino a perdere ogni cosa, dedicandosi così interamente alla causa, alla quale la donna si lega indissolubilmente anche tramite il matrimonio con Ernest.
L'opera alterna passaggi didascalici, discorsi di teoria sociologica di Ernest soprattutto, a scene di forte impatto emotivo come la cronaca della repressione nel sangue della rivolta di Chicago. Soprattutto nei capitoli conclusivi, una volta che l'Oligarchia si è affermata definitivamente, la narrazione si fa ancora più cruenta con il movimento socialista che deve per forza ricorrere a metodi ancora più efferati: atti di terrorismo divengono all'ordine del giorno, sorgono nuclei di combattimento segreti al limite del fanatismo, che si tingono di connotati di estremismo se non fondamentalismo quasi religioso, mentre giochi di spionaggio e controspionaggio rendono chiunque sospetto di doppio se non triplo gioco.
L'intreccio risulta nel complesso piuttosto banale ma la sua linearità, il ritmo sempre elevato e l'alta tensione morale della narrazione mantengono la lettura viva fino alla fine. Nel complesso quindi un romanzo che, al di là dell'indubbio valore storico, può ancora interessare il lettore odierno, specialmente se amante di una fantascienza di indagine e denuncia sociale.