LA STIRPE DI NETTUNO
Idea: 4/5 Trama: 3/5 Stile: 3/5
Titolo Originale: NEPTUNE'S BROOD
Autore: Charles Stross
Anno: 2013
Genere: FS PostUmana
Edizione: Mondadori – Urania n.1688
Commento:
Il romanzo fa seguito a I Figli di Saturno, ambientato nel medesimo universo narrativo ma diversi secoli nel futuro, con una propria trama indipendente che rende non obbligatorio aver letto l'episodio precedente. Gli androidi, auto definendosi ora come metaumani, si sono ulteriormente evoluti, espandendosi al di fuori del Sistema Solare. I loro corpi sono costituiti da avanzati automi cellulari, i meccanociti, ciascuno dei quali può in realtà vivere in maniera indipendente ma accetta di far parte di un "corpo" in virtù dei benefici che quell'organizzazione sociale fornisce; appena un corpo sta per morire, però, le miriardi di meccanociti che lo compongono iniziano a fuggire al controllo centralizzato e tentano di sopravvivere in solitudine. Gli umani biologici originari sono stati riportati in vita e sono noti come Fragili. Una specie di culto, la Chiesa dei Fragili, si preoccupa di portare alcuni esemplari di umani originari su ogni pianeta colonizzato come forma di battesimo spirituale per la colonia.
Il viaggio spaziale è limitato ancora dalla velocità della luce nonostante i molti tentativi fatti per la ricerca della propulsione super luminare. Questo limite fisico fondamentale ha profonde ripercussioni sul sistema finanziario a supporto dei viaggi e le imprese di colonizzazione. Accanto, infatti, al denaro contante e al classici strumenti di investimento (immobiliare etc...) cui siamo abituati, identificati come moneta veloce e media, si afferma una terza forma di moneta, quella lenta, creata appositamente per finanziare le imprese di colonizzazione di nuovi pianeti e sistemi solari, con transazioni che possono impiegare secoli se non millenni per essere finalizzate.
Il Bitcoin è l'unità apparentemente universale, con protocolli di verifica delle transazioni che richiamano gli odierni concetti di blockchain e criptovaluta, con l'assenza di un intermediario centralizzato. L'autore pone un forte accento su un tema controverso, quello della relazione tra moneta e debito, ove ogni nuova colonia ha come uno dei primissimi obiettivi la fondazione di una propria banca, in grado di emettere una propria moneta riconosciuta dalle controparti che la circondano, che è sostanzialmente la materializzazione del debito della colonia stessa verso i finanziatori della spedizione.
La protagonista del romanzo è Krina Alizond-114, una istanza del prototipo madre Sondra Alizond-1, immensamente e misteriosamente ricca. Krina è una specie di storica finanziaria, che approfondisce per esempio la natura e gli schemi di alcune grande truffe del passato. Uno dei più grandi misteri, se non il più grande, del recente passato dell'uomo è la scomparsa di Atlantide, una colonia che improvvisamente ha rotto ogni contatto col resto dell'umanità, generando una crisi finanziaria globale (una specie di crisi dei subprime su scala galattica). Krina e la sua sorella Ana indagano sul mistero di Atlantide fino a scoprire una scottante verità, un segreto così pericoloso che metterà a rischio le loro stesse vite...
L'opera è uno dei rari casi in cui il seguito è superiore al capitolo iniziale della serie, ribadendo comunque come il romanzo possa costituire una lettura indipendente. Come nell'episodio precedente, interessante e ben riuscita è la costruzione di un modello sociale robotico alternativo, ulteriormente arricchito di complessità con digressioni e approfondimenti storici e, come abbiamo anticipato, legati al sistema economico-finanziario. La maggior complessità concettuale si abbina ad un intreccio più compiuto rispetto al precedente episodio della serie, con un chiaro filo conduttore, abbinato ancora una volta con simpatici e divertenti intermezzi umoristici.
In conclusione, una lettura molto interessante, che consigliamo ovviamente in particolare a chi abbia già letto I Figli di Saturno.